Quattro chiacchiere con Carla Casazza

Carla Casazza ha pubblicato con CaRoL Books tre libri molto diversi tra loro. Abbiamo fatto alcune domande a questa versatile autrice per conoscerla meglio.

A che età hai iniziato a scrivere? Qual è stato l’evento che ha acceso la scintilla della scrittura?Da quando ricordo mi sono sempre inventata delle storie. Appena ho imparato a scrivere in maniera articolata, quindi a 7 anni, ho cominciato anche a fissarle sulla carta. A 8 anni ho letto “Piccole donne” e sono stata folgorata dal personaggio di Jo March così ho deciso che da grande avrei fatto la scrittrice. Da allora è stato un crescendo: alle superiori scrivevo articoli per giornali scolastici o simili e appena terminata l’università ho intrapreso le prime vere collaborazioni giornalistiche e una attività strutturata di scrittura che mi ha portato a pubblicare i primi libri.

C’è un libro che non hai ancora realizzato ma che desidereresti proprio scrivere?
La storia delle donne della mia famiglia. Ma insieme a questo ho altri progetti che spingono per essere realizzati. Un poco alla volta vedranno la luce tutti.

Per uno scrittore quanto è importante leggere? Hai un autore a cui ti ispiri?
Per uno scrittore leggere è fondamentale. La lettura sviluppa il senso critico, affina lo stile, alimenta le buone idee, fa crescere la nostra cultura e migliora le capacità di narrazione.
Uno scrittore che non legge è come un atleta che non si allena.
Non mi ispiro a un singolo autore ma amo gli scrittori del Nord Europa e quelli anglofoni. Però se dovessi portare pochi libri su un’isola deserta sceglierei quelli di Jon Kalman Stefansson, Elizabeth Strout, Colum Mc Cann, John Steinbeck.

Ci vuoi parlare dei tuoi libri pubblicati con CaRoL Books?

Con CaRoL Books ho pubblicato tre libri. “Scritto sull’acqua” è una raccolta di racconti e poesie che ho scritto nel corso di vent’anni. Mi piaceva l’idea che fossero racchiusi in un piccolo libro. “Pane, marmellata e tè”, a dispetto del titolo molto soave, è un giallo “atipico” perché è composto da tre storie, tre casi che si trova ad affrontare la protagonista, Beatrice Ardenzi, giornalista precaria e abile a cacciarsi nei guai. Le tre storie possono essere lette come le parti di un unico romanzo, oppure come tre racconti separati. Il libro è già stato pubblicato anni fa con un altro editore ma non era più reperibile. Così CaRoL Books mi ha dato la possibilità di pubblicarlo nuovamente.
Infine “Prima di tutto stiamo calmissimi” racconta in modo diretto e sincero il mio grande cambiamento di vita e il percorso che dal 2019 ho intrapreso per realizzare i miei sogni, che mi ha portato a cambiare città, regione, lavoro, e a fare un salto nel vuoto che si è rivelato un’esperienza di crescita, una sfida che ha richiesto coraggio ma mi sta rendendo molto felice.

Hai altri progetti letterari nel cassetto?
Sto scrivendo un romanzo storico, con qualche contaminazione mistery, ambientato in Valle dei Mocheni, un luogo magico e fuori dal tempo qui in Trentino. È una vicenda che ha come protagoniste donne coraggiose, forti, intense, ma che racconta anche della gente di questi territori di confine che ha attraversato periodi difficilissimi ed eventi storici che i più non conoscono e potrebbero cambiare la loro percezione del modo di vivere e pensare trentino.

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